Sala A., Albertini E. (a cura di) Psicoterapia psicoanalitica dell'età evolutiva. Commento di Valentina Giammaria
Sala A., Albertini E. (a cura di)
Psicoterapia Psicoanalitica dell’età evolutiva. Clinica e formazione.
Milano: Mimesis frontiere della psiche. Pagine: 261 euro 20
Commento di Valentina Giammaria
Questo libro, come scrivono le curatrici nella prefazione, “parla di quei particolarissimi incontri, con un altro e con sé stessi attraverso l’altro, che rendono possibile ciò che chiamiamo psicoterapia” . In esso sono racchiuse le esperienze di psicoanalisti e psicoterapeuti uniti dal comune impegno formativo nel Corso di specializzazione in psicoterapia dell’età evolutiva della SPP di Milano. Un ulteriore arricchimento è costituito dai contributi di allievi che nel lavoro di consultazione e di psicoterapia con supervisione hanno prodotto riflessioni valide e proficue.
Il volume consta di due parti. Nella prima di esse il focus è sulla pratica e la teoria della clinica.
I primi due scritti (Sala, Gullotta, Magnini) introducono al tema della funzione terapeutica della consultazione. In una commistione tra tradizione ed innovazione, il lavoro delle autrici si rifà ai contribuiti della Klein, di Bion e di Winnicott nonché a quelli più recenti di Fraiberg, Cramer e Palacio-Espasa. Ad essi segue un capitolo (Sala, Matarazzo) che illustra nel dettaglio la tecnica nel lavoro con i bambini ed in cui si sottolinea che “gli sviluppi della teoria hanno modificato la concezione degli obiettivi terapeutici, hanno comportato modifiche della tecnica e ridimensionato l’importanza delle interpretazioni verbali per evidenziare maggiormente tra i fattori curativi l’incidenza degli aspetti che attengono alla relazione” (pag.50). A seguire la descrizione di due esperienze cliniche con bambini (Ghigini, De Micheli). Il sesto capitolo (Sala) è dedicato, invece, all’approfondimento dei cambiamenti che la psicoanalisi ha attuato nel modo di guardare ai genitori e agli interventi possibili con loro. Tale cambio di rotta è legato alla “necessità di pensare in termini intrapsichici ed interpersonali” (pag.93) ogni volta che si ha a che fare con un bambino o un adolescente. L’interessante scritto successivo (Finzi) riguarda il consistente fenomeno migratorio di questi ultimi anni e l’accesso di questi gruppi familiari nelle strutture che si occupano di benessere psicologico. Chiude la prima parte, il resoconto di un’esperienza clinica in cui è stato necessario tenere ben a mente tale prospettiva transculturale (Esposito).
La seconda sezione del testo è destinata, invece, alla descrizione del metodo e della conoscenza nella formazione.
Si apre con una riflessione sulle origini dell’esperienza di Infant Observation e sull’importanza che essa ricopre ancora oggi nella formazione e nel lavoro clinico con i pazienti (Viola). A seguire un capitolo che riporta esperienze di osservazione del neonato (Gusmani, Galletti, Tettamanti). Nel testo inoltre, ci si interroga sull’annosa questione dell’intreccio tra tradizione e ricerca (Antinucci) ed emerge una lucida riflessione sulla questione della formazione alla psicoterapia psicoanalitica descrivendo i modi di procedere con le supervisioni in gruppo ed individuali e le possibili criticità. Gli ultimi tre capitoli indagano con l’aiuto di esempi clinici, la comprensione psicopatologica del paziente (Albertini), l’importante costrutto della resilienza (Macchi) e la psicosomatica infantile (Cavallari).
18/06/2016